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«La curiosità di Aldo Mondino verso l'universo delle culture differenti, la sua capacità di entrare in sintonia empatica con mondi esotici ha sempre caratterizzato il suo lavoro. I suoi "Viaggi straordinari" hanno riguardano la propensione alla ricerca di qualcosa di sempre nuovo da scoprire, sia in senso culturale che in senso propriamente geografico. I suoi sono viaggi metaforici oltre che fisici. I luoghi dell'arte e dei linguaggi in cui si è "recato" sono stati davvero tanti fin dagli inizi negli ani Sessanta dalle enciclopedie e gli erbari, al nume tutelare della pittura torinese (ed europea) Felice Casorati. Viaggi nella cultura e nella pittura: ha infatti rivisitato l'arte astratta con garbo e ironia, la pop art, la xilografia mitteleuropea, Orientalismo, Alberto Giacometti, Umberto Boccioni senza tralasciare l'enigmistica, i King, il codice stradale e molti altri linguaggi. La sua curiosità e il suo istinto verso l'ironia, il mot d'esprit, la parodia, lo hanno spinto a cercare sempre nuovi confronti, a rendere "mondiniano" quella parte di universo con cui è entrato in contatto. Aldo Mondino è stato un artista straordinario, non a caso è stato grande amico di Alighiero Boetti, altro genio italiano assimilato all'Arte povera. Mondino è sempre stato un anarchico, un personaggio riottoso all'inquadramento in caselle storico artistiche né tantomeno a gruppi o scuderie. Oggi a distanza di 15 anni dalla sua morte, si capisce ancora di più il suo valore e la sua unicità nel panorama dell'arte contemporanea.» (Valerio Dehò)